Sempre più persone, in Italia e nel mondo, decidono di adottare un pet e di farne un membro della propria famiglia. La cura e l’attenzione che gli viene poi dedicata non trascura alcun aspetto della sua vita quotidiana. L’alimentazione costituisce una componente fondamentale di queste cure “quasi parentali”, poiché direttamente correlata al benessere del cane e del gatto. La scelta di un corretto programma nutrizionale è un punto cruciale che tutti i proprietari di pet si trovano ad affrontare.
La natura originaria di carnivori stretti rende necessaria, per cane e gatto, una dieta ricca di proteine di origine animale, le migliori in termini di valore biologico in quanto più simili alla struttura dell’organismo che le riceve come nutrimento. Abbiamo scelto di privilegiare carne e pesce fresco, nella formulazione degli alimenti Prolife, perché più ricche di nutrienti, a elevato valore biologico e perché, non essendo state sottoposte precedentemente a trattamenti termici, mantengono le proprie qualità nutrizionali.
Cosa è la digeribilità?
La digestione è definita, in ambito fisiologico, come la funzione dell’organismo per la quale gli alimenti ingeriti sono scomposti, eventualmente modificati e resi disponibili per l’assorbimento.
Questa definizione ci permette di capire come la digestione e l’assorbimento dei nutrienti siano due cose diverse; l’assorbimento è un passaggio successivo rispetto alla digestione, è quello che compiono solo alcune delle sostanze “semplificate” e scomposte dal processo di digestione che possono poi entrare all’interno del circolo ematico e quindi arrivare ai diversi organi. Se un alimento complesso non viene digerito, non può essere assorbito, finisce nelle feci e non interessa alcun distretto organico.
Quelli che abbiamo scelto per Prolife sono carni e pesci in origine destinati al consumo umano e che per motivi commerciali sono stati impiegati nel pet food. Si tratta di parti che, per diverse ragioni, tra cui le tendenze dettate dal mercato e dalle abitudini alimentari delle persone, rimangono fuori dalla catena alimentare umana pur possedendo ottime caratteristiche qualitative. Nel momento in cui tali materie prime entrano nello stabilimento produttivo di pet food, conformemente alla normativa vigente, variano nella loro destinazione d’uso.
Abbiamo scelto le migliori materie prime, carni e pesci, per portare il meglio nella ciotola dei nostri pet, coniugando qualità e natura.
Per valutare la qualità di un alimento non basta accontentarsi di una valutazione delle proteine apportate, in quanto ci condurrebbe lungo un sentiero errato senza portarci a una scelta corretta.
Ma quale è la scelta migliore per il nostro amico a quattro zampe? Come già anticipato siamo convinti che non esista, in assoluto, la migliore soluzione quanto la soluzione migliore per ciascun animale.
Esistono però dei parametri e delle caratteristiche che ci aiutano a valutare il livello qualitativo di un alimento e la sua rispondenza alle specifiche necessità dell’animale. Il cane e il gatto, ci piace ripeterlo, affondano le proprie origini nella specie dei carnivori e mantengono inalterate alcune caratteristiche di questa categoria; in primis la necessità di alimentarsi prevalentemente di proteine di origine animale.
Per questo tutti gli alimenti della linea Prolife includono carne fresca e pesce fresco in elevata percentuale, carni selezionate per migliorare la qualità della dieta consumata e offrire un programma nutrizionale che contribuisca e mantenere il loro benessere e migliorare l’aspettativa di vita.
Abbiamo pertanto scelto di mettere, in tutti gli alimenti Prolife, carni fresche disossate e pesci freschi diliscati, per un nuovo benessere, di lungo periodo.
È necessaria, ora più che in qualsiasi altra epoca storica una rivoluzione della sostenibilità, mentre all’aumento della produttività corrisponde una drastica riduzione della domanda dovuta al calo demografico globale (Rapporto annuale OCSE-FAO, 2017). I continui miglioramenti della produttività nel settore, grazie alle tecnologie impiegate in agricoltura e allevamento, oltre che la pratica estensiva, sono alcuni dei fattori che hanno condotto a tali sperequazioni. Risorse mal ripartite, mentre il suolo, le foreste, l’acqua, la qualità dell’aria e la biodiversità continuano a degradarsi.
Abbiamo bisogno di adottare sistemi alimentari sostenibili che offrano cibo sano e nutriente, preservando anche l’ambiente e la biodiversità.
Siamo sensibili alla questione della sostenibilità ambientale, come al benessere delle creature che popolano il Pianeta, per questo abbiamo fatto una scelta consapevole. Abbiamo deciso di includere nei nostri alimenti materie prime in origine destinate al consumo umano; si tratta di materie prime che per motivi commerciali, spesso anche solo puramente estetici, non sono state impiegate nello human food. È questo il caso, ad esempio, del riso: il mercato alimentare italiano accetta solamente chicchi che rispettino determinati, rigidi parametri estetici come le dimensioni, l’integrità e la brillantezza del chicco, gli altri li abbiamo inclusi negli alimenti Prolife, perché buoni e perché il loro valore nutrizionale è perfettamente identico. Lo stesso vale per le carni. Abbiamo raccolto i pezzi esclusi dalle preferenze di acquisto dei consumatori. Un modo, il nostro, per non disperdere le materie prime, limitare gli sprechi e, al contempo, offrire prodotti di qualità ai nostri amici a quattro zampe.
Tutti gli alimenti sono ricchi in carne fresca (prima voce di cartellino), per rispettare la natura primordiale del cane, ovvero quella di carnivori.
Carni e pesci, entrambi freschi, sono sottoposti a processi di disossatura e diliscatura, prima di essere impiegati nella produzione degli alimenti Prolife.
Per ridurre la componente ossea, il valore delle ceneri e riservare all’alimentazione dei nostri pet solo le parti migliori.
Alcuni ingredienti caratterizzanti gli alimenti, tra cui carne e pesce fresco, ma anche riso e sorgo bianco, sono della stessa qualità utilizzata per il consumo umano ma destinate al pet food per motivi commerciali;
ingredienti spesso esclusi dalla catena alimentare umana per motivi estetici e per la mancata rispondenza a canoni dettati dal mercato, dalle tendenze e dalle abitudini alimentari.